venerdì 1 aprile 2011

Televisioni e Conflitto d'interessi

Sappiamo già tutto sulle berlusconate di Berlusconi a Lampedusa e la successiva caciara nell’aula della Camera. Anche Paolo ha dato il suo contributo con il post odierno sempre chiaro e acuto come una palla. Bel post dunque, ad eccezione di alcuni passi che riguardano l’opposizione trattati a mio parere in maniera un po’ qualunquistica.
“A far cadere questo governo non sarà l'opposizione di sinistra, ma probabilmente la sua assenza”.
“Tra i manifestanti gli imbecilli non mancano, e così volano monetine ed insulti”.

Parto da lontano. Un politologo tedesco, intervistato stamane a Radio 24 da Milan e Giannino, ha testimoniato che in Germania il Parlamento non è così rissoso. Ci si rispetta di più e non c’è delegittimazione reciproca.
Bella forza! In Germania la stella Berlusconi sarebbe morta sul nascere. Lì non esiste un plurimiliardario contaballe, con un enorme conflitto d’interessi e proprietario di tutta o quasi l’informazione, capace di comprare mezzo Parlamento e di farsi confezionare leggi ad personam pro domo sua.
Come Giannino stamane a Radio 24, vogliamo negare l’importanza del controllo dei mezzi di informazione?

Conflitto di interessi: Cruciani direbbe "è un argomento vecchio..."
Ma è meglio parlarne e riparlarne fino a quando non sarà regolato da una legge come si deve.
Ferrara contro Stille. Stille magistrale nel replicare.
Questo è il post di Alexander Stille che ha fatto infuriare Ferrara.
Infine la risposta di Stille all’articolo di Ferrara sul Foglio.

Di Pietro a parte, che dovrebbe fare ancora l’opposizione?
Dichiarazioni costruttive con la testa sulle spalle? Passano sotto silenzio.
Proposte di legge e emendamenti vari? Immancabilmente bocciati.
Scioperare e scendere in piazza? Il giorno dopo tutti a denigrare e riderci su!
Ritirarsi sdegnosamente sull’Aventino? È disfattismo!

Come dovrebbe manifestare il proprio dissenso la cosiddetta società civile? Sfilando silenziosamente ed ordinatamente con qualche cartello?
Urlando e lanciando monetine? Maleducazione!

Che male c’è a lanciar monetine? Non si può perché ci ricorda il martirio di Bettino Craxi?
È una forma di contestazione incontestabile. Non è violenta e non si spaccano vetrine. Con le monetine si vogliono ricordare certi politici della maggioranza che cambiano casacca per estinguere il mutuo, carrierismo o altri benefit milionari vari. I lanci delle monetine ci aiutano a non dimenticare che una buona metà del Parlamento è un mercato delle vacche, su questo “non ci piove”. In realtà volevo scrivere “non ci sono cazzi”, poi mi sono moderato.

Nessun commento:

Posta un commento